Truffa legale del Supermercato: come ti ingannano psicologicamente | Ci caschiamo tutti ogni giorno
Uno dei motivi per cui ti ritrovi a comprare cose di cui non hai bisogno? Te lo spiego io. Incredibile ma vero, ci caschiamo tutti.
Entrare in un supermercato è come finire in una giungla studiata al millimetro. Nulla è lasciato al caso: dalla disposizione sugli scaffali alla musica di sottofondo. Gli articoli di prima necessità, come latte o pane, sono spesso in fondo, così sei costretto a percorrere tutto il negozio.
Nel mentre, magari aggiungi al carrello cose che non avevi programmato di comprare. Poi ci sono le etichette promozionali, strategicamente posizionate per attirare l’attenzione, i jingle rilassanti, progettati per farti sentire a tuo agio e rallentare il passo.
Tutto punta a farti spendere di più senza nemmeno accorgertene. Ogni supermercato ha le sue strategie. Ad esempio, da Lidl gli scaffali cambiano continuamente perché così il cliente si ritrova ad andare inconsciamente nella stessa direzione dove sapeva di trovare un dato alimento, ma ve ne trova un altro che potrebbe acquistare.
La nascita dei supermercati
Ma non è sempre stato così. Un tempo la spesa era un rituale: dal fruttivendolo per le mele, dal macellaio per un taglio di carne, dal panettiere per il pane appena sfornato. Era un’esperienza più personale, fatta di chiacchiere e consigli. I supermercati hanno cambiato il modo di fare acquisti, centralizzando tutto in un unico luogo.
Certo, è comodo trovare tutto sotto lo stesso tetto, ma l’atmosfera di fiducia e comunità che si respirava nei piccoli negozi di quartiere è andata perduta. In più, centralizzare tutto in un unico luogo ha portato alla chiusura di realtà più piccole di imprenditori locali e, chiaramente, ha arricchito chi ricco già lo era: le multinazionali.
La truffa legale
Tutto quello appena esposto è chiaramente già considerabile una sorta di truffa legale. Tuttavia, ve n’è una che è davvero impressionante e che ci capita di continuo, non solo ai supermercati. Si tratta della trappola del buono sconto. Ad esempio, ci sono bonus di 10€, talvolta scritti a caratteri cubitali che catturano l’attenzione dei clienti. Solo dopo, leggendo per bene in basso, si nota la specifica, cioè che lo sconto si ottiene solo su una spesa di 40€.
Tuttavia, al nostro cervello sembra una grande occasione, eppure si finisce spesso con un carrello pieno e un conto finale esorbitante. È una vera e propria trappola psicologica legale: raggiungere la soglia di spesa minima ci induce a comprare di più, memori di un risparmio che è fittizio. Per evitare usa questo trucco: prepara una lista della spesa dettagliata e rispettala. Inoltre, fai attenzione agli scaffali più bassi, dove si nascondono spesso le offerte migliori e non sottovalutare i prodotti di marca sconosciuta: a volte sono uguali a quelli famosi, ma con un prezzo più basso.