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La dipendenza da smartphone si chiama Nomofobia

Ormai siamo tutti un po’ nomofobi. Affetti da Nomofobia, un nuovo disturbo che caratterizza i più accaniti possessori di smartphone.

Nomofobia smartphone
Controllate lo smartphone ogni 2 minuti? Avete attacchi di panico se siete fuori copertura? Ok. Siete affetti da Nomofobia. La malattia dello smartphone.

A tutti è capitato e capita praticamente ogni giorno di guardare il dispositivo quasi ogni secondo per controllare che siano arrivate chiamate, sms, messaggini Whatsapp oppure una notifica dal messenger di Facebook. Più grave è quando questo capita alla guida di macchine e moto. E allora la nomofobia può diventare ancora più pericolosa.

Per strada sembriamo tutti degli automi con le teste abbassate sullo schermo dello smartphone. Quante volte si va a sbattere contro qualcosa o qualcuno distratti dal nostro smartphone in un rapporto ormai evidentemente patologico?

Gli psicologi la chiamano appunto Nomofobia, ossia la paura, il timore o la fobia dell’anonimato, di aver perso qualche chiamata. Ma il disturbo si allarga anche all’utilizzo spasmodico dei social network.

È quanto emerge da uno studio della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm, realizzato in occasione del XVIII Congresso mondiale di Psichiatria dinamica, attraverso la revisione e l’analisi di oltre cento testate di settore e un panel di 150 esperti.

Malattia da smartphone. I dati sul fenomeno

Scioriniamo un pò di dati sul fenomeno: la fascia di età più colpita sembrerebbe quella dei più giovani che va dai 18 ai 25 anni. Gli studiosi sono convinti che si tratti di persone con bassa autostima e problemi nelle relazioni sociali.

Da semplici osservatori possiamo renderci conto sempre più spesso che il fenomeno si verifica anche quando i ragazzi sono in gruppo e piuttosto che dialogare tra loro sono tutti fissi a guardare lo smartphone.

Lo studio però è molto serio. E seri sono anche i problemi che possono derivare nel tempo da questo disturbo considerato una vera e propria dipendenza patologica.

Viene definita nomofobia quando una persona prova una paura sproporzionata di rimanere fuori dal contatto di rete mobile, al punto da sperimentare effetti fisici collaterali simili all’attacco di panico come mancanza di respiro, vertigini, tremori, sudorazione, battito cardiaco accelerato, dolore toracico, nausea.

Ognuno di noi può fermarsi un attimo e verificare da se come si sente se dimentica di avere con se il cellulare oppure per vari motivi di essere costretto a spegnerlo o metterlo via per diverse ore prolungate. Se vi state per sentire male allora siete malati di smartphone!

La dipendenza da cellulare è stata analizzata in passato anche dall’ente di ricerca britannico YouGov, dove emerge che più di sei ragazzi su dieci tra i 18 e i 29 anni vanno a letto in compagnia del telefono e oltre la metà degli utenti di telefonia mobile (53%), tendono a manifestare stati d’ansia quando rimangono a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete oppure senza il cellulare.

E voi vi sentite affetti da nomofobia?


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1 commento su “La dipendenza da smartphone si chiama Nomofobia”

  1. Non ho nessuno di questi problemi. Posso stare anche per una settimana o più senza smartphone. Siamo arrivati ai livelli neanche se fossero gratta e vinci o vídeo poker. ?

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