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Aprire un negozio di telefonia? Inutile, ecco i distributori

Nelle scorse ore Iliad ha siglato un accordo con Auchan. A confermarlo è Affari e Finanza di Repubblica. Si tratta di un primo accordo, non esclusivo. Iliad potrà quindi stringere le mani anche ad altri soggetti della grande distribuzione. Ma è comunque un passaggio epocale, perché introduce nel mercato italiano il famoso distributore tanto usato in Francia. E ora migliaia di negozianti si sentono minacciati, perché se lo fa Iliad, anche la concorrenza potrebbe seguire a ruota.

Negozi Telefonia inutili
I negozi di telefonia sono destinati a scomparire. Tim, Vodafone, Wind 3 e soprattutto Iliad ne faranno a meno. Al loro posto internet ovviamente ma anche soluzioni innovative e pratiche come i distributori automatici.

Un accordo importante. Iliad potrà portare, nei centri commerciali Auchan, le macchinette vendi sim. Si tratta di veri e propri bancomat della telefonia mobile che costituiranno la porta d’accesso al mondo del quarto gestore mobile. Il distributore automatico di Iliad è in grado, in 3 minuti, di vendere la sim, stipulare il contratto e far partire il processo di portabilità del numero. E allora il negozio di telefonia a cosa serve?

Riusciranno, in un giorno non troppo lontano, Tim, Vodafone e Wind 3 a distribuire i propri servizi senza l’ ausilio della rete vendita? Ma questi negozianti servono ancora?

Nella crisi, generale, del settore retail, nuvole scure si muovono sopra i cieli dei negozi che vendono sim e smartphone. Da una parte i device vengono venduti sempre più massicciamente online, dove Amazon domina il mercato del commercio elettronico. Dall’altra parte, anche i gestori, sembrano, nel prossimo futuro, voler contare sempre meno sulla distribuzione, strada per strada, dei classici negozi.

Ora, ne abbiamo già parlato pochi giorni fa, la legge potrebbe dare la mazzata finale al settore. La nuova Legge Concorrenza voluta dal Governo, dà l’ input al Ministero degli Interni e a quello dello Sviluppo Economico, di lavorare per trovare la modalità per rendere possibile e sicura l’ attivazione di sim a distanza.

L’ attuale quadro normativo italiano, forse il più farraginoso d’ Occidente, prevede ora il riconoscimento tramite documento d’ identità dell’ intestatario di una nuova sim. Una norma originariamente nata per arginare i pericoli del terrorismo, diventata sicuramente un salvagente per i negozianti. Che non annulla del tutto la possibilità di vendere contratti e sim a distanza ma che di fatto rende la faccenda parecchio complicata.

Iliad e i suoi distributori automatici

A tirare fuori il problema, a quanto sembra, sono stati in particolare gli ambasciatori italiani di Xavier Niel che qui in Italia, come chi segue UpGo.news sa benissimo, sta per lanciare con la sua Iliad un nuovo quarto gestore mobile. Cugino della Free Mobile francese che ha fatto numeri impressionanti fregandosene dei negozianti.

Migliaia di imprenditori sono pronti ad aprire il proprio negozio di telefonia a marchio Iliad, cavalcando l’ onda del successo dell’ operatore, ma niente da fare. L’ idea di Niel era allora ed è rimasta oggi solo una: disintermediare. Evitare, per limitare i costi, passaggi inutili.

Iliad non farà quindi molto uso di negozi fisici. Non ne ha alcuna intenzione. Non servono a niente. Tanto web, con il sito internet che sarà al centro della strategia di comunicazione e distribuzione ma anche, ne abbiamo parlato un po’ nei giorni scorsi, distributori automatici di sim che sostituiranno il negoziante.

Macchine del tutto simili a quelle che distribuiscono snack e sigarette. Solo che emetteranno sim card e saranno in grado di avviare la procedura di mobile number portability. Ovvero di consentire al cliente di passare da un gestore all’ altro. La macchinetta magica di Iliad, salva costi (e sega lavoro, diciamocelo) è in grado di gestire un cliente in soli 3 minuti.

In Francia ne sono state installate migliaia. E a quanto pare, il progetto ha funzionato alla grande.

Il negoziante è oggi un passaggio inutile?

Tim, Vodafone e il nuovo gigante Wind Tre possono quindi permettersi di rinunciare alla propria massiccia rete vendita? Per il momento, probabilmente, no. Servirà qualche tempo ma, attenzione che sono solo rumors, pare che anche in casa Wind Tre, nel 2018, si procederà ad una razionalizzazione senza precedenti.

Anche perché la joint venture eredita un pochino troppo dalle due aziende prima separate. In tutte le città, negozi Wind si affiancano a pochi metri a quelli 3. Ecco. Probabilmente Wind Tre punterà a tagliarne circa il 40%, rivoluzionando completamente la propria struttura.

Ogni store ospiterà infatti entrambe le linee di prodotto, quello a marchio Wind e quelle a marchio 3Italia. Et voilà. Due negozi in uno. Pare proprio che il nuovo amministratore delegato, Jeffrey Hedberg, abbia molto a cuore questo progetto. Ma stiamo parlando solo di voci.

Certo invece è che il brand Wind, ad esempio, nonostante la grande presenza di negozi sul territorio, abbia scelto quest’ anno di puntare molto ad Amazon. E pare sia andata bene. Canali di vendita mondiali come appunto Amazon, diventeranno una presenza sempre più obbligatoria per i nostri gestori telefonici. E lì che la gente ormai, compra il nuovo smartphone ed è anche lì che magari, attiva un nuovo abbonamento.

Le App Clienti sempre più strategiche

In questo scenario vince che produce la migliore customer experience online. Tim, Vodafone, Wind e 3 e il nuovo gestore, così come gli MVNO italiani, dovranno essere bravi, nel prossimo futuro, a sostituire quella rete di supporto e conoscenze al momento fornita dai rivenditori fisici.

Una strategia nella quale le app clienti, come MyTIM o la nuove app Wind Tre diventeranno sempre più centrali nel rapporto gestore – cliente.

E per rendere autonomo il cliente sarà anche importante semplificare, servizi, offerte e piani telefonici. Perché se ciascun utente dovrà da solo, modificare il proprio abbonamento tramite app o sito web, è bene che abbia vita più facile di quella attuale.

Nel mare magnum di proposte e offertine, i nostri negozianti fanno ancora da filtro tra cliente e compagnia telefonica. Che poi non è detto che pure i negozianti siano adeguatamente preparati. Anzi, capita spesso di trovarne di improvvisati sui servizi e sulle tariffe di ciascun gestore. Ma svolgono comunque egregiamente il compito di supporto psicologico, sopratutto per la fascia d’ utenza più anziana o meno digital.

Sperando la nostra analisi vi abbia coinvolto e interessato, vi invitiamo a dare uno sguardo a tutte le puntate precedenti della serie Gli Speciali di UpGo.news:

Leggi: Tim, Vodafone, Wind Tre. Perché sdoppiano i loro brand?


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Fabrizio Giancaterini. Fondatore del blog UPGO.NEWS e attuale amministratore. Seo e content marketer si occupa di individuare ciò che può interessare i follower del canale. Si occupa quotidianamente dei rapporti con i partner, cercando di creare costantemente un filo diretto ed informale con le compagnie. Nel 2020 fonda anche UPGO.IT SRL, impresa digitale specializzata nella creazione di contenuti di valore per il web. Fabrizio Giancaterini su Facebook

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