Home » Blog Telefonia » Sale Lan chiuse? Ecco cosa è successo

Sale Lan chiuse? Ecco cosa è successo

Sale Lan chiuse

Non molto tempo fa abbiamo parlato dell’accordo tra Aruba e la gaming house dei Samsung Morning Stars (leggi l’articolo qui), e del fatto di come gli eSport stiano vivendo una vera e propria epoca d’oro. Come sempre in Italia siamo un po’ in controtendenza rispetto al resto del mondo, proprio perché da qualche giorno le sale Lan ed eSport italiane private, stanno vivendo momenti bui e pieni di incertezze proprio a causa dello Stato italiano che, attraverso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha messo sotto sequestro alcune attività.

In questo breve post vi spieghiamo in breve cosa è accaduto. Prima però vi ricordiamo di iscrivervi al nostro Canale Telegram per ricevere sempre gli ultimi post di UpGo.

Cos’è una sala Lan

Per chi non lo sapesse una sala Lan è un luogo dove le persone possono andare per giocare con appositi PC da gaming collegati in LAN tra di loro e dove si svolgono anche veri e propri tornei di eSport, a volte anche a livello mondiale. In pratica una persona che magari non dispone di un PC opportunamente assemblato per il gaming, o non ha una connessione adatta, o ancora vuole semplicemente giocare con altre persone ma tutte nello stesso luogo, si reca in queste sale e paga una tariffa oraria. Si possono considerare un po’ come i primi internet point, dove si poteva accedere alla rete pagando un tanto all’ora.

Leggi anche: come si fa a vedere di chi è un numero telefonico?

Cosa è successo

Con un vero e proprio blitz l’ADM il 30 Aprile ha messo sotto sequestro alcune sale italiane dopo l’esposto di un imprenditore titolare di una società che opera nel settore delle sale giochi tradizionali. Alla base della segnalazione di questo imprenditore c’è, secondo lui, una mancanza di norme che regolino questo nuovo settore, in particolare ritiene che le sale LAN siano equivalenti ad una sala gioco tradizionale senza però dover sottostare a obblighi, normative e tasse. Per sale gioco tradizionali non si parla di quelle con le slot machine, ma di quelle con i veri e propri videogames cabinati, i “vecchi” giochi arcade che negli anni sono andati un po’ fuori moda con il diffondersi di console da gaming casalinghe sempre più performanti. Uno dei punti di forza della tesi dell’imprenditore è stato quello di portare la descrizione tecnica di un suo dispositivo da gioco, un simulatore di guida con tanto di pedali, volante e schermo ed effettivamente l’ADM non ha trovato molte differenze con una PC da gaming impostato per giocare ad un videogame di simulazione rally piuttosto che una gara di formula 1.

Insomma quello che si chiede è chiarezza normativa per questo settore che sta sempre di più prendendo piede.

Dal canto suo l’ADM ha subito rilasciato un comunicato specificando che gli esercizi commerciali sotto sequestro sono solamente tre perché non in regola con delle imposizioni tributarie in materia di gioco e dell’applicazione corretta della normativa volta alla tutela e alla salute dei minori  e  una di esse addirittura non in possesso delle autorizzazioni e licenze per installare alcuni videogiochi.

Non si è fatta attendere la risposta delle aziende che possiedono queste sale lan, in un comunicato congiunto, scritto appunto da alcuni titolari di Sale Lan, Simulation Center e Vr Center, si chiede un confronto con le istituzione pubbliche per trovare rapidamente una soluzione normativa, evidenziando come ci sia una vera e propria lacuna legislativa su questo settore, alcune leggi infatti risalgono a oltre trent’anni fa. Il comunicato esprime chiaramente la voglia di chiarezza per tutelare questo nuovo mercato che comunque offre lavoro a moltissime persone ed è gestito prevalentemente da giovani imprenditori.

Restiamo in attesa dello svolgersi della questione e se avremo delle novità come sempre ve le comunicheremo in un post.


Foto dell'autore
Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin

Lascia un commento