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Switch off del rame. Quando ci sarà lo spegnimento del rame?

La fine del rame per spingere la migrazione alla fibra. L’ipotesi è sul tavolo. Ma cosa si intende per switch off del rame? In questo articolo cerchiamo di spiegare in modo semplice di cosa si tratta.

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Uno switch off come incentivo

Per switch off significa letteralmente “spegnimento” così, proprio come fatto con alcune frequenze del digitale terrestre per spingere gli utenti a cambiare tv o a dotarsi di un nuovo decoder, con lo switch off della rete in rame si vuole incentivare gli utenti a passare alla fibra FTTH. Certo serve ovviamente una maggiore copertura, ma il piano del governo contenuto nel PNRR presentato a Bruxelles, prevede la totale copertura del Paese con la rete Fiber To The Home entro il 2026.

Secondo molti è un obiettivo molto ambizioso perché se da un lato la copertura FTTH sta procedendo piuttosto velocemente, dall’altro ancora tantissimi utenti utilizzano le vecchie reti in rame (detenute da TIM), e questo è ancor più evidente nelle aree bianche (dove l’FTTC è ancora la migliore soluzione per una buona connessione).

Secondo questi dati l’obiettivo del passaggio completo alla fibra fino a casa entro il 2026 sembra piuttosto difficile da realizzare.

Quindi sicuramente lo spegnimento del rame potrebbe essere una buona soluzione per dare un boost alla fibra FTTH ma va fatto con cognizione di causa. Ad esempio si è ipotizzato di seguire il modello australiano, ovvero nelle zone in cui si è posata fibra fino a casa entro 18 mesi è previsto lo switch off del rame, quindi gli utenti italiani avrebbero un anno e mezzo per valutare il mercato, scegliere l’offerta che più ritengono vicina alle proprie esigenze e passare quindi ad una fibra FTTH.

Un’altra strategia sarebbe quella di dare priorità alle aree bianche (quelle dove deve intervenire lo Stato per fare il cablaggio), quindi rendere disponibile la fibra pura in queste zone e poi rendere subito effettivo lo switch off del rame. O ancora ulteriore strategia per velocizzare lo switch off e portare tutti sulla fibra pura, sarebbe quella di abbassare drasticamente i prezzi delle offerte FTTC (sempre nelle aree in cui è disponibile la fibra pura) così che non sarebbe più conveniente per i gestori mantenere il rame dirottando tutti i propri clienti sulla fibra.

Switch off italiani ed europei

Proprio Tim ha dato il via a una prima fase di spegnimento del rame nella provincia di Trento ma lo sta facendo in un modo molto “all’italiana” ovvero in maniera progressiva sulla base delle adesioni della clientela alle proprie offerte di fibra pura (quindi spengo la rete in rame a chi firma il nuovo contratto FTTH). Decisamente in controtendenza con quanto sta facendo ad esempio la compagnia Telia in Svezia che per accompagnare lo switch off del rame offre a tutti gli utenti una rosa di soluzioni alternative (anche FWA con il 5G), soluzioni fornite direttamente dall’azienda o da altri operatori o dall’Agenzia Poste e Telecomunicazioni svedesi. Questo significa che in Svezia lo spegnimento del rame è fatto a prescindere, senza dover aspettare che il cliente aderisca ad un nuovo contratto, come se non bastasse una volta spenta la rete in rame non c’è alcun vincolo che costringa l’utente ad aderire a un contratto in fibra con la stessa compagnia.

Come ben sappiamo la Svezia non è l’Italia e inoltre stiamo vivendo un momento piuttosto incerto nel settore delle telecomunicazioni e soprattutto delle aziende che si occupano della posa della fibra. L’ipotesi dello scorporo della rete Tim  sta divenendo giorno dopo giorno sempre più una cosa certa. L’offerta di Cassa Depositi e Prestiti se accettata porterebbe alla fusione di Open Fiber e Fiber Cop (i due principali gestori dell’infrastruttura della fibra ottica) con la creazione di una società principalmente controllata dallo Stato italiano che di fatto avrebbe quasi il monopolio nel settore fibra all’ingrosso (ne abbiamo parlato qui).

Di sicuro è tutto da farsi e noi cercheremo il più possibile di seguire da vicino l’evolversi del mercato segnalando sempre novità, aggiornamenti e ovviamente le offerte migliori.

Come sempre vi chiediamo di farci sapere cosa ne pensate nel box dei commenti qui sotto. Credete che lo switch off della rete in rame sia una buona mossa? Credete che entro il 2026 tutti noi avremmo una connessione FTTH in casa?


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Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin

4 commenti su “Switch off del rame. Quando ci sarà lo spegnimento del rame?”

  1. Quando disponibile gli utenti avranno 18 mesi per passare a FTTH ? Ma davvero? Io penso lo farò nelle 18 ore successive …

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  2. A come stanno le cose non ci credo che avremmo tutti la fibra entro il 2026 , il mio comune Gioi (sa) per esempio è ancora in collaudo da novembre e il pcn è ancora in progettazione definitiva ,almeno così è scritto sul sito della banda ultralarga

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  3. E tutte le persone che non sono raggiunte dalla fibra? O come nel mio caso: fibra posata sulla strada, armadio a cento metri dall’abitazione, cavi telefonici che passano di fronte l’armadio (FTCC?) ma…. l’armadio è dall’altro lato della strada e l’altro lato è un altro comune. Quando si elimineranno queste castronerie? O tutte le altre situazioni limite segnalate? (Tutte le case di una via cablate una esclusa per soli 3 metri di scavo). Ci dobbiamo accontentare, se presente, di una FWA (sembra che gli operatori facciano l’elemosina facendola pagare di più anche se con prestazioni globali molto minori della fibra.

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    • 1Tutti parlano di tutto…nessuno parla degli azionisti Tim…se ci sarà lo scorporo e cioè due entità,tutte e due in borsa,agli azionisti verranno assegnate azioni di ambedue…qualcuno ci spieghi cosa succederà…

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