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Telegram è sicuro? Ecco la verità (per non esperti)

Telegram sicuro

Quando un’app di messaggistica come Telegram raggiunge gli oltre 500 milioni di utilizzatori in tutto il mondo e solo nel mese di gennaio faceva registrare 63 milioni di download, è ovvio come ci si trovi davanti non a una semplice app, ma a un fenomeno di ben più ampia portata.

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Avrete sicuramente letto nei mesi scorsi dei problemi sulla privacy che hanno colpito diverse piattaforme tra cui Facebook e le polemiche che ne sono scaturite non hanno fatto altro che alimentare i dibattiti intorno al tema della sicurezza, forse quello più fondamentale dell’epoca moderna.

D’altra parte c’è il fondatore di Telegram, Pavel Durov, che sin dalla nascita del suo servizio ha sempre cercato di porre l’attenzione degli utenti, degli addetti ai lavori e anche delle grandi multinazionali proprio sulla privacy.

Ma quanto c’è di vero in tutto questo? Decidendo d’installare Telegram potrete davvero avere la certezza di una privacy perfettamente tutelata in ogni singolo momento? Vediamo di scoprirlo insieme.

Telegram è sicuro da scaricare?

Iniziamo partendo da una specifica tecnica di questo servizio di messaggistica che forse già conoscete: il fattore cloud. Telegram, infatti, può configurarsi come un servizio di messaggistica istantanea multipiattaforma su funzionamento cloud, il che vuol dire che dati di natura estremamente personale come il vostro IP, i dettagli relativi al vostro terminale, la cronologia delle varie modifiche, nonché ogni singolo messaggio, tutto è conservato sul cloud dell’app per un massimo di 12 mesi.

Interessante notare come diversi esperti di security di grandi realtà informatiche abbiano convenuto sul fatto che la sicurezza in Telegram è un fattore così basilare da essere il segno distintivo dell’intera azienda. E in effetti le cose stanno proprio così, è innegabile che il rispetto della privacy di ciascun utente sia da sempre uno dei suoi caposaldi aziendali, nonché fine espediente di marketing per contraddistinguersi dai vari competitor.

Ovviamente il fattore sicurezza che da sempre è un punto di forza della piattaforma non può assolutamente prescindere dal fattore umano.

Se, ad esempio, prendete in considerazione un ambiente di sviluppo come Android con la sua funzionalità legata all’accessibilità, ci si accorge come il download delle varie app dovrebbe essere sempre effettuato solo sullo store ufficiale per evitare d’incappare in worm o malware con tutto ciò che ne consegue.

Guarda qui sotto il video come fare business con Telegram con Andrea Ciraolo e Fabrizio Giancaterini

Telegram e le altre app di messaggistica: come stanno davvero le cose?

Chiunque di noi ha installato sul proprio terminale una o più app relative alla messaggistica e in effetti servizi di questo tipo nel corso degli anni si sono sempre più diffusi sapendosi però differenziare per rispondere a specifiche esigenze.

Il rapporto tra Telegram e le altre app analoghe è da sempre argomento capace di scatenare discussioni infinite tra i sostenitori delle varie fazioni, la verità, però, è che Telegram ha continuamente esibito sicurezza e privacy come i vessilli più efficaci della propria politica aziendale.

Un esempio classico che sicuramente conoscete? La crittografia end-to-end. Sebbene si tratti di una funzionalità già presente nei competitor come Whatsapp o Signal, è interessante notare come in Telegram abbia la facoltà di bypassare l’archiviazione in cloud facendo quindi in modo che le conversazioni effettuate su una chat segreta siano assolutamente sicure e irrecuperabili persino dalla piattaforma stessa.

Telegram e i dati personali

Abbiamo affrontato il discorso relativo alla crittografia. Sapevate che Telegram offre due livelli di crittografia? Il primo si attua da server a client e riguarda tutte le chat scambiate mediante il servizio stesso, il secondo, invece, è client to client e riguarda esclusivamente le chat segrete.

Ma se il testo sembra essere al sicuro, lo stesso si può dire anche dei video, foto o audio? Fortunatamente sì. Dovete sapere, infatti, che uno dei punti di forza di Telegram consiste proprio nell’attuazione standard dei vari processi crittografici, cioè sia i testi sia i media vengono sottoposti alla medesima procedura risultando quindi notevolmente sicuri.

Ovviamente poi i particolari più esaustivi relativi al servizio di crittografia di Telegram, alla sua politica aziendale e al trattamento dei vostri dati potrete tranquillamente trovarli sulla policy della piattaforma.

Telegram e privacy: I punti di forza

Blocco con codice

Paura che un collega spione possa consultare le vostre chat mentre siate lontani? Per queste evenienze Telegram ha pensato bene di studiare un’apposita funzionalità mediante cui sarà possibile bloccare l’accesso alle chat con un semplice PIN di 4 cifre e inoltre fare anche in modo che l’accesso da un nuovo dispositivo venga negato se il codice di sicurezza non è correttamente immesso. Per abilitare questa funzione sarà sufficiente recarsi sulla voce Impostazioni dell’app, optare per Privacy e Sicurezza e cliccare su Blocco con codice.

Uno stratagemma semplice ma efficace che, nonostante sia poco conosciuto, rappresenta quanto per Telegram privacy e sicurezza siano al primo posto.

Chat segreta

Le chat segrete sono tra le funzionalità maggiormente apprezzate dagli utenti di tutto il mondo e il perché è presto detto. In questo caso entra sempre in gioco la crittografia proprietaria di Telegram, configurata affinché sia client-to-client, cioè i messaggi scambiati saranno visualizzabili solo dal mittente e dal destinatario grazie a standard di sicurezza di altissimo livello.

Autodistruzione dei media

I messaggi testuali su cui poteva essere impostato un meccanismo di autodistruzione è da sempre stata una delle features principali per Telegram, con i più recenti aggiornamenti, però, questa funzione ha riguardato anche i media.

Se volete applicare un timer alle foto o ai video scambiati basterà semplicemente recarsi sulla galleria del proprio smartphone, selezionare il file desiderato, individuare l’icona a forma di cronometro e stabilire un quantitativo di tempo prima dell’autodistruzione.

Una funzione estremamente semplice, ma che sin dalla sua introduzione è stata considerata come una vera e propria killer feature.

Disabilitazione sessioni attive

Come detto in precedenza, Telegram è configurabile come un servizio multipiattaforma, perciò sarà possibile utilizzare il proprio account su device differenti come smartphone e pc nello stesso momento senza alcuna incompatibilità. Tuttavia una funzione simile potrebbe risultare rischiosa, soprattutto se ci si allontana dal dispositivo. Per ovviare a tale problema Telegram ha introdotto la possibilità di disabilitare tutte le sessioni attive con un semplice click.

Questo consentirà di effettuare un log out automatico da tutti i device in cui il servizio è attualmente attivo, impedendo in questo modo a un eventuale malintenzionato di appropriarsi dei vostri dati. Potrete attivare questa funzione andando su Impostazioni, Privacy e Sicurezza, Sessioni attive e infine cliccare su Termina.

Conclusione

Al di là delle faide anche simpatiche tra i sostenitori dell’uno o dell’altro servizio di messaggistica, non si può negare che Telegram abbia fatto della tutela della privacy uno dei suoi punti di forza principali, il che lo rende assolutamente sicuro.

Ed è proprio in tal senso che vanno inquadrate la disponibilità di Telegram nel rendere liberamente consultabile il codice sorgente dell’app e le sfide periodicamente lanciate a chiunque sia in grado di decifrare anche un solo messaggio salvato sul cloud con tanto di premio di 300mila Dollari. Estrema fiducia nelle proprie potenzialità e rispetto degli utenti, ecco perché Telegram è senza alcun dubbio la soluzione migliore se volete un livello di sicurezza e privacy all’altezza della sua affidabilità.


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1 commento su “Telegram è sicuro? Ecco la verità (per non esperti)”

  1. Sono ai primi approcci con telegram
    Credo di aver capito che c’è una app pubblica e una privata.
    Comincio con la pubblica. Primo problema, nn riesco a inserire un Cod link.
    Poi vedremo con la app privata

    Rispondi

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