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WeSchool e company. I tool per la didattica a distanza più utilizzati

Dad didattica a distanza

Stiamo vivendo da quasi due mesi una situazione complessa e non facile da affrontare e da elaborare. In pochissimo tempo anche i più piccoli si sono ritrovati a non andare più a scuola e a poter vedere amici ed insegnanti attraverso lo schermo del telefonino o del pc.

Una realtà nuova anche quella della didattica a distanza sopratutto per noi italiani, indietro se vogliamo rispetto ad altri paesi Europei che già da tempo utilizzano la tecnologia nei banchi di scuola, o a casa. E non solo come strumento di svago ma di formazione ed apprendimento.

Eccoci qui, alle prese con la didattica a distanza, non solo registri elettronici, ma vere e proprie video lezioni in piattaforma. Ma quale piattaforma? Dobbiamo dire che i primi tempi i docenti hanno incominciato ad utilizzare gli strumenti già familiari anche agli alunni, video su WhatsApp, indirizzi email per la consegna delle verifiche scritte, Zoom, Messenger e Hangout.

Ma rapidamente e per forza di cose vi è stata una vera e propria evoluzione. A partire dal motore di ricerca più famoso al mondo, Google.

Google mette a disposizione uno strumento tra i più gettonati in questo periodo, Google Classroom. Uno strumento a quanto pare efficace, con il quale poter creare una classe virtuale. Con Classroom si può interagire non solo con tutta la classe ma anche individualmente con l’insegnante. Con Classroom Moduli si possono inviare test e verifiche ai docenti.

Weschool è l’altra piattaforma, forse oggi la più utilizzata da insegnanti e ragazzi, dalla materna al liceo. E’ una piattaforma italiana, gratuita che si può utilizzare direttamente da browser e da app. Chi avesse problemi dal pc può scaricare l’app gratuita sul proprio smartphone.

Anche Weschool ha diverse funzioni. Dopo aver formato la classe virtuale, si possono caricare i compiti sulla board, chattare con compagni e insegnanti sulla Wall. Vi è inoltre la voce Live per le lezioni in diretta con il docente e troverete la voce Test per i quiz a risposta multipla. Ogni materia ha il suo spazio e i suoi strumenti di riferimento. Tutto molto chiaro e ordinato.

Un’altra piattaforma in crescita è Moodle, gratuita ma utilizzata sopratutto dagli studenti universitari. Anche con quest’ultima piattaforma si possono creare delle classi virtuali, stabilire degli orari e degli appelli d’esame.

Le app e le piattaforme utilizzate insieme consentono agli studenti di non rimanere indietro con i programmi e ai docenti di poter svolgere ugualmente il loro lavoro, preparare lezioni ad hoc, correggere compiti, interrogare in diretta.

Altre due piattaforme conosciute sono Classmill ed Edmodo, direttamente da Chicago. Edmodo è un vero e proprio social network completamente improntato sull’educazione. E’ un sistema molto sicuro ed efficiente. Si tratta di una piattaforma tutto sommato veterana. In USA supporta migliaia di studenti dal 2008, anno della sua nascita. Il sistema è simile a quello delle  piattaforme già sopra citate. Lezioni frontali dunque suddivisi in gruppi di studenti dalle elementari in su.

Tra le app uno spazio a parte va dedicato a Zoom, forse la vera protagonista di questa quarantena. Un’applicazione gratuita che sta spopolando, per le sue buone qualità. Ultimamente sta diventando una moda pronunciare frasi come “ci vediamo più tardi su zoom”. A tutti gli effetti un modo per rimanere in contatto più a lungo con parenti, colleghi e amici.

Zoom spesso viene utilizzata anche dai docenti per i consigli di classe, per le interrogazioni o le video lezioni. Diverse riunioni di lavoro si continuano a fare anche grazie a quest’applicazione. Zoom possiede due versioni, quella gratuita, e la versione premium a pagamento che consente di rimanere collegati senza limite temporale. Ma non è una piattaforma didattica, rientra comunque tra le app “amiche” e di sostegno anche alla didattica.

Didattica a distanza e sim dati

Belle le piattaforme, comode ma occhio ai dati. Perché la vera difficoltà degli italiani in questo momento è proprio la disponibilità della rete. Vuoi per problemi di digital divide vuoi anche perché sono tante le famiglie che non possiedono un accesso alla rete telefonica fissa.

E quindi e piattaforme si utilizzando dalle sim dei nostri gestori telefonici, con evidenti problemi di velocità ma sopratutto di costo con i giga che si esauriscono in un attimo. Su questo argomento abbiamo scritto diverse piccole guide che qui, in chiusura, vi consigliamo:


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Camilla Petrella è content manager per UpGo.news e amministratrice della società UpGo.it srl. Si occupa del content inventory e della gestione quotidiana del blog.

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