
Noi di UpGo non pretendiamo di essere portatori di verità assoluta, e come sempre, desideriamo condividere semplicemente una nostra riflessione sul panorama dell’innovazione digitale e delle telecomunicazioni. Torniamo su un topic che ci sta particolarmente a cuore: WindTre, un brand che come sapete è il risultato della fusione tra Wind e Tre. Nonostante le sfide e i difetti, entrambi i marchi avevano una storia consolidata e un posizionamento chiaro nel mercato. Invece dopo la fusione, WindTre ha perso tutto sommato quel posizionamento. Anzi, ha perso secondo noi qualsiasi posizionamento e qualsiasi appeal sul mercato.
L’obiettivo di creare un super brand a basso costo alla fine non è stato raggiunto, soprattutto in un segmento, quello delle offerte economiche, dominato da Iliad (che davvero non ha sbagliato un colpo). Allo stesso tempo, WindTre non è riuscita a collocarsi nemmeno come brand premium, un posto detenuto principalmente da Vodafone e, in parte, da TIM.

In questo scenario, la decisione di WindTre di lanciare un’offerta assicurativa ci appare alquanto disorganica. La proposta di “WindTre Assicurazioni” si limita a rivendere prodotti assicurativi già esistenti sotto il proprio brand, cercando di monetizzare ulteriormente sulla sua ampia base clienti, seppur in declino negli anni recenti.
Nell’attuale mercato che punta sempre di più alla semplificazione e alla trasparenza, questa mossa di diversificazione fa apparire WindTre più come un “bazar” dove si può trovare di tutto, piuttosto che un brand con un posizionamento ben definito.
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L’espansione in nuovi settori sfruttando il proprio brand ha senso solo se il brand stesso è forte e ben riconosciuto nel suo settore di appartenenza. Un esempio vincente di tale strategia è, secondo noi, Coop, che ha esteso con successo i propri servizi alla telefonia grazie a “CoopVoce”, beneficiando di una base clienti fedele e di una solida reputazione. Quale sarebbe oggi il valore espresso dal marchio WindTre, tale da estendere la sua reputazione ad un novo settore?
Può WindTre vantare la stessa forza di marchio, soprattutto in un settore complesso, altamente competitivo e delicato come quello delle assicurazioni?
Quella di WindTre Assicurazioni è tutto sommato una brutta idea, dal sapore vintage che sottovaluta l’importanza di un marketing contemporaneo che necessita di coerenza. E forse un’idea nata più che altro per dare il contentino ad una rete vendita sempre più schiacciata (e attratta) dalla concorrenza. Ma come detto in apertura, queste sono solo opinioni dell’autore di questo post e di questo blog. Ora, quello che ci interessa, è conoscere la vostra opinione? Che ne pensate dell’operazione WindTre Assicurazioni?
Servi di coop…. Falce e carrello… Non lascerò mai neanche un cent alla coop. Io ho wind3 e mi trovo benissimo, dopo aver lasciato Rabona
grande cagata…. avrebbo dovuto insistere su tariffe chiare e convenienti e trasparenti…e smetterla con affibbiarti offerte non richieste e non trasparenti….. ha un mese gratis….poi 0,99 cent. al mese se non disdici…..ogni volta devo perdere tempo , mini
mo 20min. per disdire una cazzo di offerta non richiesta….Wind Wind….e che palle con Willy
Al di là delle vostre sensazioni di panza non supportate da numeri, avete per caso idea dei numeri che sono stati fatti negli anni scorsi con l’ offerta luce e gas? Poi mi spiegate per l’offerta di Enel che vende fibra sarebbe meno polverosa di una Wind3 che vende assicurazioni?
Gli articoli per non essere solo clickbait devono essere supportate da numeri o suffragati da esperienze parallele.
Wind, quando era solo wind e puntava tutto sulla convergenza e sulla trasparenza vendendo solo telecomunicazioni e servizi associati, avrebbe potuto creare una linea moda data la familiarità del marchio, i colori erano attraenti e wind dava fiducia. Avrebbe potuto creare in coomarketing con qualche produttore una linea di accessori per la casa legata alla domotica o molto altro. Ma dopo la fusione con 3, dove le pedine 3 l’han fatta da padrone, il management ha deciso di puntare sulle tariffe low cost, invece che mantenere alta la reputazione e battagliare con i top players. Per il discount sarebbe bastato creare un operatore virtuale. Ora si trovano a vendere luce, gas, assicurazioni, in un mercato complesso.
Comunque i vari operatori sono riusciti a fare cartello anche nei confronti dei dipendenti creando simultaneamente cessioni, vendite, fusioni, tutte nello stesso momento!
Belle parole! Secondo me qui viene fatto un giornalismo pilotato dai soldi
giornalismo lo dici a qualcun altro 😉
Telefoni, luce, gas, assicurazioni…panini, coca e caffe Borghetti !! Daje