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WindTre lo scorporo rete è ufficiale. Cosa cambia in parole semplici

C’è l’ufficialità sullo scorporo della rete WindTre. Quello che fino a qualche giorno fa si credeva fosse ancora un’ipotesi è divenuto realtà. Ma cosa cambia in concreto? Cosa succederà ai clienti? In questo post cerchiamo di spiegarlo con parole semplici.

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La situazione dopo lo scorporo

Sono quindi stati confermati i rumors che circolavano da inizio 2023. Nel comunicato rilasciato da CK Hutchison, l’unico azionista di WindTre, si legge che è stato raggiunto un accordo con il fondo svedese EQT Infrastructure per vendere a quest’ultimo il 60% della nuova società. CK Hutchison manterrà il controllo del 40% rimanente.

La divisione della rete WindTre coinvolge sia le infrastrutture di rete fissa che quelle di rete mobile, un patrimonio valutato in 3,4 miliardi di euro.

WindTre sarà il principale cliente della nuova società di rete grazie a un accordo a lungo termine, ma non avrà l’esclusiva. Questo vuol dire che i servizi di connettività forniti dalla rete, ormai ex-WindTre, saranno disponibili per altri operatori italiani secondo criteri di mercato.

La nuova società avrà al timone Benoit Hanssen, uno dei due attuali AD di WindTre, e includerà circa 2.000 dei 6.500 dipendenti attualmente impiegati dall’operatore. Nonstante lo scorporo, al momento non sembrano previsti tagli di personale, il motivo principale dell’opposizione da parte dei sindacati.

Con questa mossa, CK Hutchison mira a ridurre il debito di WindTre e a valorizzare parte degli investimenti fatti negli anni passati nelle infrastrutture. 

Quindi questa nuova NetCo controllerà tutto ciò che riguarda la rete, le infrastrutture, ovvero i servizi di comunicazione fissa e mobile all’ingrosso in Italia. Mentre WindTre si trasformerà in una società di multi servizi che non possiede la rete. Questa sembra essere la direzione presa con l’annuncio recente dell’acquisizione del 70% di RAD, un’azienda italiana specializzata in cybersecurity per imprese di tutte le dimensioni.

Cosa cambierà per i clienti?

Con questo scorporo di fatto si è creato un gestore telefonico (attualmente il primo in Italia per numero di utenti), che possiede solo in parte la propria rete. Possiamo dire in un certo senso che WindTre si è trasformato in una sorta di mvno. 

La nuova società si comporterà come un gestore all’ingrosso (un po’ come fa Open Fiber con la fibra ottica) che avrà WindTre come principale cliente, ma non l’unico. 

Diciamo che per i clienti WindTre, almeno per il momento non cambierà assolutamente nulla, soprattutto in termini di segnale, copertura e prestazioni. In pratica le antenne che fino ad ora hanno servito gli smartphone degli utenti WindTre, ora appartengono ad un’altra azienda.

Certo vedremo cosa succederà sul medio-lungo periodo, soprattutto lato prezzi.
I cambiamenti di questo tipo sono piuttosto significativi e possono aprire la strada a una maggiore competizione tra gestori.

WindTre, senza doversi più preoccupare della gestione diretta della rete potrà concentrarsi di più sui propri clienti, studiando offerte ad hoc e nuove strategie di mercato, anche nell’ottica della nuova dimensione multi-servizi. Possiamo immaginarci ad esempio soluzioni con telefonia fissa, mobile, piani assicurativi o utenze domestiche tutto incluso.

Come sempre chiediamo il vostro parere. Che ne pensate dello scorporo della rete WindTre. Credete che questo sia il futuro del settore delle telecomunicazioni? Aspettiamo i vostri commenti.


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Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin

11 commenti su “WindTre lo scorporo rete è ufficiale. Cosa cambia in parole semplici”

  1. Temo un deterioramento della rete mobile, almeno a casa mia la rete WindTre è sempre stata bella potente, ho paura che in futuro verranno utilizzate nuove antenne e come si dice si sa la strada che si prende e non quella che si lascia….

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    • La nuova tecnologia mobile, è talmente innovativa da fare paura per la qualità. Ciò che conta per il gestore mobile, nella copertura del territorio, sono solo le fx (frequenze) in uso e basta. Naturalmente, le fx più pregiate vengono usate laddove viene richiesto maggiore traffico per i servizi internet. In genere, nelle città, nelle Periferie e grandi centri di provincia. Ora c’è allo studio (da tempo ormai) la digitalizzazione del Paese che si occupa di portare la Rete nelle Zone più remote del Paese (Aree Bianche). Sta a noi individuare – per dove viviamo e per dove ci rechiamo – il migliore operatore Areale – sempre sperando che i prezzi non lievitino nel tempo, ma del resto, le migliorie sulla qualità e Rete di Trasporto, si sa, nel tempo potrebbero comportare delle “revisioni” alle nostre ricariche. Personalmente, per passione, è da una vita che seguo il settore in continua evoluzione. Spero di arrivare quanto prima ad un prevedibile “capolinea” – non sulla ricerca e sugli studi – ma come Gestore da prendere in considerazione finale, dal momento che continuo – saltuariamente a monitorizzarle tutte – con l’intento di raggiungere una idea possibilmente stabile.

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  2. Con la volontà e la professionalità dei tecnici oramai exWindtre, di sicuro la Net-co sarà un’azienda che tutti gli operatori telefonici vorrà utilizzare.

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  3. L’integrazione porta vantaggi, sempre
    La suddivisione porta vantaggi immediati e incognite in futuro

    Questo modello ricorda Uber, società di taxi senza possedere un taxi e senza un tassista.
    Essere un gestore di rete senza avere la rete io la trovo un incongruenza assoluta.

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  4. Le chiacchiere non mi interessano e mi fanno solo venire il vomito. A me interessa solo e ripeto solo la copertura schiacciante che oggi è Vodafone. Per il resto solo un bel Vaffa*****!!!! Chiuso!!

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    • Ci comporteremo di conseguenza, sperando nel frattempo che Iliad cresca in tutto. Cioè in tutto, e perciò anche il VoLTE, l’App. che ancora non ha, e – eventualmente – acquisizione di altre fx., che sono poi quelle che contano e basta.

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