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Amazon e SpaceX: è battaglia per l’internet satellitare

Eccoci tornati ad occuparci di “internet dalle stelle”, come recita il claim di Starlink quando si riceve a casa il kit, e lo facciamo parlandovi ancora una volta di possibili concorrenti al servizio di Elon Musk. Un competitor di una certa rilevanza poiché, a quanto pare, Amazon è pronto a scendere in campo.

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Amazon e il progetto Kuiper

La battaglia fra Bezos e Musk arriva tra le stelle. Il progetto Kuiper di Amazon è la risposta alla costellazione Starlink per fornire connessioni internet satellitare utilizzando 3.236 satelliti che si andranno a posizionare nell’orbita terrestre bassa (satelliti LEO).

Amazon è conosciuta come la “everithing company” e gli anni della pandemia hanno decisamente dato un boost ai suoi guadagni. Uno dei servizi più in rapida crescita di Amazon, e quello più redditizio, è stato il Cloud AWS. Sono state costruite moltissime infrastrutture internet: da centri dati fino a cablaggi in fibra, quindi l’espansione nel business delle telecomunicazioni nello spazio è un naturale sviluppo dell’attività di Amazon.

Attualmente Starlink può contare su circa 2000 satelliti in orbita che servono all’incirca 250.000 utenti, sebbene l’FCC (Federal Communications Commission) abbia già approvato all’azienda di Musk ulteriori lanci per arrivare ad un totale di 12.000 satelliti. Al contrario Amazon, anche se ha presentato il progetto Kuiper nel 2019, non ha ancora lanciato nessun satellite ma, una recente partnership con Blue Origin, United Launch Alliance e Arianespace ha confermato l’intenzione di recuperare il terreno perso rispetto a SpaceX ed entrare al più presto in questo settore.

Cosa dovremmo aspettarci?

Uno degli aspetti più vantaggiosi per Amazon è che, arrivando dopo, ha l’opportunità di apprendere dagli errori commessi da SpaceX, cercando quindi di fare meglio. Ancora non si hanno informazioni sul design dei satelliti di Amazon ma, stando ad alcuni rumors, saranno più grandi di quelli di Starlink inoltre, proprio grazie alle sue infrastrutture terrestri AWS, Amazon potrà collegare la sua costellazione direttamente a internet utilizzando la sua tecnologia. Al contrario SpaceX deve appoggiarsi ad altri provider di servizi come ad esempio Google.

Al momento non si hanno molti dettagli sui costi né sulle tempistiche del progetto Kuiper. Sono state rese note delle immagini delle antenne domestiche (terminali), molto simili a quelle di Starlink e possiamo presumere che il modello di business sarà pressoché uguale a quello proposto dall’azienda di Musk, ovvero un abbonamento mensile e l’acquisto una tantum dell’hardware. Stando a quanto rivelato dall’azienda le antenne saranno di tre tipologie: standard, ultracompatta e professionale, con velocità che andranno da circa 100 Mbps fino a 1 Gbps. Amazon ha anche affermato che la versione standard dovrebbe costare meno di 400 dollari (contro gli attuali 599 $ di Starlink).

Parlando di tempi, come abbiamo detto non si sa nulla, ma la FCC ha richiesto ad Amazon di lanciare metà della sua costellazione in orbita entro luglio 2026 e l’intera flotta di satelliti entro luglio 2029.

Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà. Di sicuro la partita è aperta e questo non sarà un business dominato solamente da una o due realtà. Moltissime aziende si stanno affacciando al settore delle telecomunicazioni satellitari. Arriveremo finalmente ad un Mondo in cui tutti possono connettersi ad Internet, azzerando in qualsiasi parte del globo il digital divide? Noi speriamo di sì.

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Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin

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